CAGLIARI: pensi ad una città ed è una vacanza
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 Dalla preistoria al 1200 - Dal 1200 al 1700 - Dal 1700 al 1800 - Dal 1800 ai giorni nostri
 
 
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Col trattato di Utrecht la Sardegna viene concessa all'Austria, che governa sino al 1717, data in cui il cardinale Alberoni, ministro di Spagna, manda a Cagliari una flotta d'occupazione. La riconquista spagnola dura sino al 2 agosto 1718: con il trattato di Londra la Sardegna è ceduta a Vittorio Amedeo II di Savoia.

Al termine della dominazione spagnola la situazione della città appare cristallizzata: le fortificazioni, per quanto rinnovate, non avevano opposto resistenza al nemico; la fame di alloggi aggiunge nuovi piani alle antiche case pisane, dato che in Castello la concentrazione del potere politico, amministrativo e religioso ha colmato tutti gli spazi.

Con i Piemontesi il fenomeno più caratteristico è l'interessamento degli architetti militari ad opere civili. Amedeo Felice De Vincenti getta un ponte tra l'architettura militare e quella civile.

L'ampliamento del collegio gesuitico di S. Croce nel 1735, alcuni interventi nel Palazzo Viceregio, il progetto della basilica di Bonaria, il piano per la ristrutturazione delle saline, la sistemazione della darsena e del molo di levante, sono tutti segni di una novità importante. una funzione chiusa come quella militare che concede aperture ai nuovi bisogni della società civile.

Questa disponibilità del tutto inusitata si fa esplicita con un altro ingegnere in divisa: Saverio Belgrano di Famolasco, progettista dell'unitario complesso comprendente l'università, il seminario e il teatro sul bastione del Balice.

Un altro segno importante è lasciato da Giuseppe Viana, allievo del De Vincenti che sostituisce al barocco del suo maestro le linee più severe del classicismo, come nella chiesa di Sant'Anna. Né i Piemontesi trascurano le fortificazioni. La cinta bastionata di Cagliari, che ha il suo punto di forza nella linea ininterrotta dei forti di Castello, raggiunge ora la sua massima espansione.


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