La nuova legislazione privilegia catalani, maiorchini e aragonesi, chiamati a ricoprire
tutti gli incarichi pubblici.
Sempre sul modello barcellonese Pietro IV d'Aragona
introduce in Sardegna i parlamenti, che riuniscono i rappresentanti dei tre bracci
o Stamenti, militare (feudatari e nobili), ecclesiastico (vescovi e alti prelati) e reale
(città non infeudate e abitanti delle ville), con funzione consultiva.
Se all'inizio
la costituzione del Coeterum
non ebbe un'applicazione discriminatoria, successivamente, con l'acuirsi della guerra
fra Aragona e Arborea, le limitazioni diventarono sempre più pesanti, giungendo perfino
ad escludere dal Castello i sardi. Dal 1328 uno squillo di tromba, la trompet de sarts,
imponeva ogni sera l'ordine perentorio e odioso di abbandonare il quartiere.
È però ragguardevole che in periodo catalano-aragonese Cagliari si sia dotata di associazioni
di mestiere, i gremi.
Nello stesso periodo diedero segno di vitalità la comunità israelitica, che costruì
la sua sinagoga, e Villanova e Stampace, guidate da propri sindaci e consiglieri.
Quando Ferdinando il Cattolico succede a Giovanni II d'Aragona nel 1479 sotto un unico
trono della Castiglia e d'Aragona, la Sardegna attraversa uno dei suoi periodi più
oscuri.
Per tutta la durata della dominazione spagnola, continua è la lotta con il potere
regio per la conquista delle cariche e degli uffici pubblici da parte dei vari ceti
esclusi.
Nel 1702, quando scoppia la guerra di successione spagnola, anche a Cagliari si formano
opposte fazioni a favore dei due pretendenti. E dal mare arriva la minaccia della
flotta inglese. Nell'agosto del 1708 una squadra anglo-olandese bombarda la città,
che viene occupata da un reggimento inglese senza incontrare alcuna resistenza.
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