CAGLIARI: pensi ad una città ed è una vacanza
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Lo stagno di S.Gilla
 
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 Introduzione - Lo stagno di Molentargius - La fauna - Lo stagno di S.Gilla
 
Lo stagno di S.Gilla

Sono circa 4.000 ettari di acque che sbarrano l'espansione cittadina, separati dal mare col cordone sabbioso di La Plaia.
Per secoli fu regno incontrastato di un'avifauna ricchissima, che in parte esiste ancora.

Sono dunque di casa specie migratorie e nidificanti come il cormorano, la folaga, l'avocetta, il pollo sultano, il cavaliere d'Italia. Ma la presenza più straordinaria è costituita da una colonia di fenicotteri rosa, che si divide tra questo stagno e quello di Molentargius e che è facile trovare a poche decine di metri dalla strada.

L'asfalto, che si è incuneato nella laguna, rappresenta solo un aspetto della violazione del luogo. Infatti, dal primo dopoguerra in poi, nell'area hanno stabilito la propria sede parecchi impianti chimici. L'industrializzazione e la conseguente crescita dei traffici commerciali hanno reso inoltre urgente la costruzione di un porto-canale. Tuttavia,proprio la realizzazione di quest'opera ha urtato la coscienza ecologista dei cagliaritani, scatenando una lunga disputa risolta solo agli inizi degli anni Ottanta. Ai margini del porto industriale, di prossimo compimento, si sono così inseriti il progetto di un'oasi faunistica e l'attivazione di un depuratore (nella zona di Macchiareddu). Il degrado ambientale, che aveva raggiunto livelli allarmanti, è stato in parte arrestato e S. Gilla è stata restituita ai pescatori.

Le seduzioni della laguna non si esauriscono nelle colonie di uccelli e negli splendidi tramonti sull'acqua. AI km 3 della statale per Pula, sul lato destro venendo da Cagliari, quella che in tempi andati fu una minuscola isoletta (sa illetta, ora inglobata nella strada) conserva una cappella in attesa di restauri. La facciata del tempietto, dedicato a S. Simone, è caratterizzata dal portale gotico strombato, sormontato da una lunetta affrescata con l'effigie dell'apostolo nell'atto di benedire. L'interno, ad unica navata ed abside semicircolare, con volta a botte ed archi a crociera, presenta un altare, un tabernacolo con il Trionfo degli angeli osannanti l'Eucarestia, un olio di Felice Melis Marini.


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