La leggenda dice che a
quell'uomo, dopo una prima apparizione, apparve per la seconda volta San Costantino e gli
disse: "Io ti libero perché voglio che tu mi faccia costruire una chiesa . Prendi questo sacco di
denari, vai a Sedilo e falla erigere sul monte Isei". Lo scanese ubbidì e fece costruire il
santuario; quella chiesetta gotica venne poi ampliata e rifatta, in stile più moderno, nel 1789,
come testimoniano le due iscrizioni in lingua spagnola.
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Cosa strana, perché gli spagnoli
avevano lasciato l'isola prima agli austriaci e poi ai Savoia, 76 anni prima di quella data.
Evidentemente gli oltre 400 anni di dominazione spagnola nell'isola, avevano lasciato il
segno.
San Costantino è amato profondamente dalla gente. Per onorarlo, ogni anno, tra il 5 e il 7 di
luglio, accorrono a Sedilo decine di migliaia di pellegrini da tutta la Sardegna.
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Molti arrivano a
piedi anche da molto lontano, dopo giorni e notti di cammino attraverso
i campi. Le pareti della chiesa sono tappezzate da ex voto. Qui la
gente non viene per chiedere un miracolo, ma in segno di
gratitudine per una grazia ricevuta, per tener fede ad una promessa fatta. L'Ardia è guidata da
un capo corsa (sa prima pandela) ed è un grande onore ottenere questo incarico. Le domande
degli aspiranti vengono annotate in un antico registro custodito nella parrocchia; spesso
l'attesa è di molti anni.
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La nomina viene fatta tenendo
conto dell'ordine cronologico delle richieste ma anche delle caratteristiche della persona, che
deve aver dato prova di coraggio, di abilità nel cavalcare e di fede. A sa prima pandela spetta
il compito di nominare la seconda e la terza bandiera, che sceglie tra i cavalieri più abili. Loro
tre infine nominano una scorta, che ha il compito importantissimo di evitare che i cavalieri
"nemici" superino sa prima pandela che, nella rievocazione storica, rappresenta il Santo
guerriero.
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I preparativi sono lunghi e
meticolosi: grande importanza si attribuisce alla scelta ed alla preparazione dei cavalli, che
dovranno correre tra due ali di folla vociante e centinaia di fucilieri che spareranno con
cartucce a salve caricate con polvere nera, quasi a voler impedire alle bestie lanciate al
galoppo, di investire la folla che gremirà, senza transenne di alcun genere, ogni angolo di
questo brullo pendio che porta al tempio.
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