I Candelieri sono
delle grandi colonne di legno (simboleggiano dei ceri) del peso di alcuni quintali che vengono
portate a braccia dai "portatori" durante la discesa e fatti "ballare" sotto l'incalzante ritmo dei
tamburi. Quando il candeliere dei Massai arriva davanti al Palazzo di Città, in Corso Vittorio
Emanuele, si svolge il tradizionale incontro fra i rappresentanti del gremio e la municipalità,
cioè il sindaco e i rappresentanti dell'amministrazione comunale.
L'Obriere Maggiore dei Massai rivolge al sindaco il saluto augurale
"A zent'anni", che significa "possa vivere per altri cent'anni". Quindi ritira la
grande bandiera bianca del suo Gremio, l'unica che comparirà nella
sfilata, e insieme ai rappresentanti della municipalità comincia la "faradda",
come a Sassari viene chiamata la discesa dei Candelieri.
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La tradizione
vuole che in questa fase la cittadinanza manifesti con applausi o fischi il
consenso o il dissenso verso l'operato della municipalità. Con il passare degli anni questo
appuntamento ha perso di spontaneità e oggi fischi e applausi sono più spesso frutto di
"claque" organizzate che espressione genuina di uno stato d'animo.
La folla segue la sfilata lungo il Corso Vittorio Emanuele fino alla
Chiesa di Santa Maria, dove si celebra il rito religioso, e dove hanno
sede le cappelle di sei dei nove gremi che partecipano alla sfilata. In chiesa i Candelieri
si dispongono intorno al letto della Madonna mentre il clero e il sindaco, assieme al popolo,
danno luogo alla cerimonia del rendimento di grazia. Dopo di che il gremio dei massai
accompagna solennemente il primo cittadino alla nuova residenza di Palazzo
Ducale.
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