Come quasi tutta la produzione artigianale
sarda, anche la ceramica affonda le sue radici nella storia e, nel corso dei secoli, ha mantenuto
sempre uno stretto rapporto con la tradizione e le forme del passato.
|
Non occorre visitare il Museo
Archeologico di Cagliari per scoprire le origini nuragiche della ceramica sarda o le analogie con
modelli che si ricollegano alla dominazione romana. Basta infatti visitare le cittadine dove è
prodotta la ceramica più tipica come Assemini o Pabillonis nel Campidano, ma anche Dorgali,
sulla costa orientale dellisola, e Oristano (località che vantano la più antica
tradizione figulina) per trovare tutta una serie di brocche, pentole e tegami che ci riportano
indietro nel tempo.
|
|

P.Casu - brocche |

C.M.A. - anfora anulare |
|
Le forme antiche di questarte
ricalcano temi consueti e familiari: recipienti per olio, acqua e vino, brocche grandi e piccole,
dalle decorazioni più svariate, bicchieri, boccali, fiaschette, stoviglie, contenitori di
acqua calda e anche elementi architettonici e decorativi. La produzione ceramica isolana spazia dagli
oggetti duso comune o di ispirazione religiosa che rivelano un gusto innato e grande
capacità manuale, a figure stilizzate, soprammobili e sculture di raffinata eleganza.
|
|