Lasciata l'Isola di S. Pietro,
con Portoscuso (altra località
nota per la pesca del tonno) e con Capo Altano inizia la costa occidentale che si presenta,
per una buona parte della sua lunghezza, accidentata e con pochi ripari, modellata nel corso di migliaia
e migliaia di anni dai forti venti di Nord - Nord/Ovest ai quali è esposta. Questa parte di litorale della
Sardegna è perciò il meno frequentato, ma non per questo il meno bello. Anzi è capace di dare emozioni e
forti sensazioni agli amanti del mare e della natura. Qui è possibile godere di grandi silenzi o scegliere
un'insenatura deserta dove gettare in acqua la propria lenza o uno scoglio appartato da dove
tuffarsi.
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Nebida - Pan di zucchero |
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Il mare, spesso sollecitato
dal vento, presenta fondali più ampi e inesplorati, per la gioia dei subacquei e
degli amanti della fotografia. Di una bellezza selvaggia e mozzafiato la costa di Nebida e Masua, con
pareti rocciose che mostrano il segno della presenza dell'industria mineraria e con un grande faraglione
chiamato '"Pan di Zucchero" per le sue pareti candide, che spunta dall'acqua come un fungo dalla
terra.
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Qualche miglio ancora e si trova
Cala Domestica: una delle perle di questa parte della costa sarda, posta in fondo ad un fiordo
il cui ingresso sembra sorvegliato dall'alto da una bella torre aragonese. Dopo la piccola spiaggia
di Cala Domestica, ancora rocce e mare profondo sino al primo riparo: il
porto di Buggerru.
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Buggerru - Il porto |
La costa di Buggerru |
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Anche
qui sono visibili gallerie minerarie scavate nella montagna e vecchi insediamenti oramai destinati
a rimanere solamente "archeologia industriale"; Buggerru (tipico esempio di villaggio minerario) si
è oramai convertito al turismo. Un monumento vicino al porto, costituito da alcune forme umane in
pietra scolpita, ricorda le vittime dei primi movimenti sindacali nel 1904.
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