Le pietre della fede  - S. Maria di Tratalias, Xilografia di Barberis, 1895Le pietre della fede.

Piccole, semplici, disadorne, senza colori che non siano quelli, naturali, della pietra: il rosso dell'arenaria, il nero del basalto o il bianco del calcare. Sono le chiese della Sardegna. Le più belle sono quelle medievali. Dopo l'anno mille la necessità di diffondere nell'isola la nuova religione cristiana diede vita alla più straordinaria opera di programmazione architettonica compiuta in Sardegna.
Chiamati dal papa o dai giudici sardi, giunsero così nell'isola architetti, scalpellini, decoratori. Un gruppo di monaci francesi, i Vittorini di Marsiglia, avviarono la realizzazione di una vera catena di edifici religiosi che rappresentano, ancora oggi, la testimonianza più evidente della diffusione della religione cattolica tra i sardi. Sono i monumenti dello spirito, le pietre della fede.

 
Cagliari - S. Alenixedda
Cagliari - S. Alenixedda
Silanus  - Chiesa di S. Lorenzo
Silanus - Chiesa di S. Lorenzo

 
In circa duecento anni sorsero una settantina di chiese, distribuite un po' dovunque. Per lo più si trovano in campagna, lontano dai centri abitati, e costituiscono una testimonianza d'arte di valore incalcolabile, anche se poco conosciuta. Sicuramente meritano una visita anche se, a volte, non è facile trovare aperti questi luoghi. Trascuratezza, mancanza di custodia e scarsa considerazione per un patrimonio artistico che avrebbe bisogno di maggiore tutela e valorizzazione, sono le cause che rendono spesso difficile l'accesso a questi tesori dell'arte romanica.
Per fortuna i sardi sono molto orgogliosi di queste opere d'arte e sono felici di mostrarle. Perciò il turista che dovesse chiedere di visitare questi templi troverà sempre qualcuno in grado di fornire informazioni e di aprire l'edificio. L'indirizzo più sicuro, in ogni caso, è quello del parroco del paese cui appartiene la chiesa da visitare.
Come detto, però, il turista non si aspetti di vedere monumenti sontuosi e grandi opere architettoniche. Le chiese romaniche della Sardegna si fanno ammirare proprio per ragioni opposte. La povertà in cui si trovava l'isola in epoca medievale, infatti, non avrebbe mai permesso di progettare edifici di grande complessità. Perciò le chiese costruite in quegli anni non hanno più di tre navate, sono tutte senza cupola e sono prive di costruzioni rotonde, come i battisteri, per la difficoltà di realizzare manufatti particolarmente impegnativi. Il materiale impiegato è la pietra e sarà perciò inutile cercare marmi o affreschi preziosi. Anche la costruzione di finestre rappresentava, a volte, una complicazione. Nelle chiese sarde, perciò, la luce entra con qualche difficoltà, ma questo aiuta a creare un clima di grande spiritualità ed invita al raccoglimento e alla preghiera.
 
S. Leonardo de Siete Fuentes
S. Leonardo de Siete Fuentes

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